Simone Pappalardo si è diplomato in musica elettronica al conservatorio santa cecilia di Roma La sua ricerca parte dal timbro, con una attenzione particolare ai processi fisici che lo generano, indagato sopratutto attraverso l’uso di materiali poveri e tecniche di physical computing. Sue opere sono state eseguite ed allestite in molti festival internazionali: Huddersfield contemporary music festival, Imprudences festival a Parigi, Sound and music conference di Amburgo, Passegen Festival a Colonia, conservatorio di Pechino per il festival Musicacoustica, Accademia di Romania, Accademia Americana durante varie edizioni del festival di Nuova Consonanza, Museo Macro di Roma, teatro del Globo di Buenos Aires, Artefiera a Bologna, Festival cinque giornate di Milano, Emufest, Museo collezione Manzù di Ardea, Auditorium parco della musica di Roma, Biennale dei giovani artisti del mediterraneo ad Atene, irish sound science and technology association Festival, New York elettronica music Festival, durante la rassegna Open Museum  Open City presso il MAXXI di Roma, per il festival Digital Life della fondazione Romaeuropa, Media art festival, Les Amplitudes presso la chaux de fond , Ars Electronica di Linz, Palazzo delle esposizioni di Roma, e molti altri. E’ stato artista in residenza presso il Goethe institut di Berlin. Nel 2016 Con l’installazione “orchestra Fragile” ha vinto il premio Media art Festival al Maxxi di Roma. Nel 2008 con la composizione “hyde. per pianoforte preparato e sollecitato da impulsi elettromagnetici” Ha vinto una menzione speciale al premio nazionale delle arti.

Forte è una performance dedicata ai paesaggi sonori della città fabbrica di Piombino.  Il titolo raccoglie diverse suggestioni. Il termine “Forte” suggerisce la resistenza del ferro, materiale impiegato per realizzare gli strumenti della performance e produzione industriale principale di Piombino. Forte è anche il cognome  del noto ricercatore musicale i cui metodi di analisi sono utilizzati durante la performance per produrre in tempo reale le strutture timbriche e musicali. Piombino è in oltre la città in cui vive e ha lavorato per anni mio padre e “Forte”, anche nella fragilità della vecchiaia, è il primo aggettivo che mi viene in mente pensando a lui a cui la performance è dedicata.